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venerdì, Marzo 29, 2024
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Arezzo in attesa ma non si sa di cosa

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ALLA VIGILIA DEL GAY-PRIDE gli aretini attendono l’avvenimento con l’entusiasmo di un bradipo, sì, quello strano animale che appartiene all’ordine degli «sdentati» (insieme agli armadilli e ai formichieri) anche se in realtà ha dei denti, sia pure molto poco sviluppati.
Il suo punto forte (si fa per dire!) è un’incredibile lentezza.
E’ lento quando cammina, quando mangia, quando gioca, perfino quando fa la cacca.
Pensate che può addirittura capitargli di addormentarsi proprio mentre sta facendo i suoi bisognini: troppa pazienza aspettare di finire tutto…

Ma in realtà, in attesa del gay-pride, ci sono anche aretini rospi che hanno gonfiato tutto questo tempo e poi sono scoppiati, appunto come rospi, perché non ce la facevano più a tenere la cacca che avevano dentro.
Qualcuno di questi siede addirittura in Consiglio comunale, e anche la giunta gonfia, gonfia considerando la manifestazione una provocazione di lesa destrozza maestà e qualcuno rimpiange i bei tempi quando la democrazia era un optional e sogna paesi dove ancora i gay possono essere incarcerati.
Anche certa satira( sigh!) gioca ambigua sulla manifestazione abbinando in modo stantio gay a culo: mamma mia che ridere!

Perché Arezzo è abituata a restare indietro ed anche se hanno rimesso le lancette all’orologio della stazione, sembra che il tempo in città sia fermo da anni.

Certo ne sono successe di cose nel frattempo; ci hanno portato via una banca e centinaia di risparmiatori sono ancora in attesa di qualche rimborso e di un arbitrato che sembra non vedere mai la luce.

Molti marchi di Arezzo sono scomparsi, aziende sanitarie e di servizi spostano le loro dirigenze sempre più verso Siena dove anche Obama va a passare le vacanze senza nemmeno uno sguardo alla nostra città.

I bradipi che governano Arezzo sono in attesa da anni di non so che cosa, mentre la città diventa un immenso dormitorio dove a volte si sente solo il gracidare di qualche rospo che poi, quando non si trattiene più esplode.

Ribadisco, un po’ di rock non farebbe male a questa città in sonno!

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Luciano Petrai
Luciano Petrai
Di professione “curioso”, ha attraversato negli anni ’80 le speranze ecologiste collaborando attivamente con gli Amici della Terra – Italia. Ha cavalcato le delusioni politiche e sociali attraverso una buona dose di auto-ironia e di sarcasmo. Attualmente fa parte della redazione del periodico “Essere” ed esprime note e lazzi in una frequentata pagina facebook . Ed ora l’esperienza ne “L’ortica” per continuare a pungere divertendosi.

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