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Dal giudice di pace il parmigiano terremotato della Velluto Rosso

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Dal giudice paciere dopo l’iniziativa di solidarietà.
Cominciata bene ma finita male.
Lasciandoli a desiderare.
Che cosa? Il parmigiano reggiano.
A bocca asciutta.
Ma non tanto di formaggio quanto di una spiegazione plausibile.
Di un chiarimento a livello umano.
Cosa che avrebbe incontrato tanta comprensione e altrettanta disponibilità.
Tanto da non farne un caso di dissapore.
Volentieri
sarebbero passati sopra la mal parata finale.

Invece si sono visti costretti ad andare dal Giudice di Pace del Tribunale di Arezzo.
Con l’amaro in bocca.
Neanche per orgoglio.
Piuttosto, per una questione di dignità.
Non per i soldi.
Si parla di cifre non spaventevoli.
Ma per una questione di principio.
Su cui non intendono passarci sopra.

Torna alla ribalta un cavallo di battaglia de l’Ortica: quella gran ghiottoneria di prodotti tipici emiliani come la mortadella a tranci, il saporito salame , il lambrusco frizzante ma, e soprattutto, il re della tavola, il prelibato Parmigiano.

Quello in gran quantità comprato in Emilia, acquistato solidaristicamente da un grosso Gruppo di Acquisto, nato ad Arezzo, con il concorso di un 2mila500 aderenti all’ iniziativa della Velluto Rosso.
Associazione ideatrice della gara di solidarietà finalizzata a dare una grossa mano a caseifici ed aziende terremotate dal sisma del 2012 in Emilia.

In 5 reduci del Gruppo di Acquisto del Parmigiano Reggiano, nel tentativo di trovare un accordo extragiudiziale con l’associazione il Velluto Rosso hanno presentato istanza all’Ufficio del Giudice paciere.

Il loro comprensibile obiettivo è di rientrare in possesso dell’equivalente in denaro, versato da ciascuno dei 5 nell’ambito dell’ultima raccolta organizzata a cavallo tra il 2014/2015.

Differentemente dalle altre volte, infatti, mai niente è stato consegnato di ciò che era stato regolarmente ordinato e regolarmente saldato tramite bonifico.
Nè a loro né a nessun altro.
Pertanto, a distanza di mesi e mesi ( e tramontata qualunque ipotesi di un ritardo nella consegna) si sono risolti a mettere una pietra sopra il parmigiano ma non sul riavere i soldi ed avere una spiegazione.

Spiegazione, un qualunque chiarimento plausibile , mai dato, almeno finora, a nessuno (e, tantomeno, a loro) dal presidente della Velluto Rosso.

Il Gianni Mutarelli, stimatissimo ideatore della raccolta di solidarietà a sostegno dei caseifici emiliani – sulle prime andata sempre a buon fine e si parla di due o tre raccolte da 170 mila euro – si presenterà dinanzi al Giudice paciere?

Da quando dentro il Gruppo d’Acquisto del Parmigiano è scoppiato il caso dell’ultima raccolta, conclusasi nel totale fallimento delle consegne, la pagina facebook è andata avanti nella animata richiesta di una precisa delucidazione su quale fosse il grosso problema insorto improvvisamente.

Fino ad oggi, il Mutarelli, personaggio conosciutissimo in città, essendo egli impegnato tanto nel sociale quanto nello sport, ha mantenuto – a quanto si dice su facebook – un atteggiamento giudicato poco chiarificante e poco chiarificatore. Piuttosto latitante, ecco.

Dapprima, è vero, qualcosa aveva detto, ma messo sotto pressione dalla costante domanda di una spiegazione, si era limitato a dire di avere riscontrato una insormontabile problematica con la vecchia Banca Etruria. Presso la quale era aperto il conto corrente intestato al Gruppo di Acquisto.

Conto corrente – a suo dire – anch’esso incappato nella generale complicazione ingenerata dalla situazione della banca.

Poi, aveva scelto la linea del silenzio stampa. Su Facebook e altrove.

Il presidente della Velluto Rosso si presenterà all’odierna faccia a faccia con quanti adesso si sono rivolti al giudice paciere?

Questo l’interrogativo, questa la domanda, questo il motivo di tanta attesa nei 5, tra i quali un dipendente della Camera del Lavoro di via MonteCervino, l’aretino Alessandro Serini, che stamattina si sono radunati puntualmente davanti alla porta del Giudice di Pace.
In attesa del Mutarelli e di tentare con lui un accordo bonario.
Una conciliazione.
Sarà andata come in cuor loro sperano?

(1/Continua)

Link correlato:
Dopo il Parmigiano avanti un altro: indovinate sull’idea di chi?

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Felice Cini
Felice Cini
Mi piacerebbe essere Tristano ma sono Felicino, vorrei essere qualcuno ma sono nessuno. Mi piacerebbe raccontare qualcosa di buono ma non ho argomenti. Vorrei un argomento positivo sul mondo che ci circonda ma non mi piace granché ciò che ci circonda. Scrivo su l'Ortica per la mia passione per ciò che non va bene. Mi assomiglia.

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