Renzi ci mette una pezza.
Dopo aver perso il referendum perché il 70 per cento dei giovani con meno di 35 anni ha votato no, apre la direzione nazionale ai millennials.
Tra i giovanissimi anche qualche toscano, come Bernard Dika, 19enne studente liceale, presidente del parlamento degli studenti toscani, o Marco Pierini, al secondo anno di università, capogruppo del Pd nel consiglio comunale di Montespertoli.
Tra i 21 toscani che fanno parte della direzione nazionale, in tutto 160 componenti, c’è anche Maria Elena Boschi che con un po’ di fantasia si potrebbe considerare aretina.
Fantasia a parte, tra i 21 toscani non c’è neanche un aretino.
Né renziano, né orlandiano, né amico di Emiliano.
Ma Arezzo non era la capitale renziana?.
Ma non era ad Arezzo il cerchio magico più magico d’Italia?
E’ vero che quando Renzi è andato a Cavriglia, Enzo Brogi ha perorato la causa del Valdarno annesso a Firenze e quindi è ora difficile considerarlo aretino, ma almeno per lui, così fedele al segretario, un posto in direzione avrebbero potuto trovarlo.
Non c’è un posto per gli uomini, non c’è un posto per le donne.
Né per i renziani e le renziane della prima ora né per i renziani e le renziane più impegnati convertiti al renzismo.
Il cerchio magico aretino, insomma, dopo la magia di aver riportato il centrodestra a governare la città, è sotto esame: in attesa di altre magie.