I cronisti de L’Ortica avevano già anticipato le notizie circa i responsabili del tentato furto alla sede storica di Bancaetruria.
Ma mancava il mandante, il capo, il vero tecnico che non poteva essere altro che un ingegnere per districarsi su tutti quei cunicoli. non un semplice ingegnere ma addirittura il primo cittadino di Arezzo.
Lo avevamo visto all’opera alcune settimane fa con la scusa di visitare il cisternone della fortezza, con tuta d’ordinanza e casco giallo aggirarsi nei sotterranei di Arezzo.
In realtà studiava il piano diabolico che lo avrebbe portato al caveau della banca.
Infatti era sospetta la sua debole difesa dell’istituto, nonostante la gravità della sua perdita per il territorio di Arezzo.
Qualche letterina formale al Presidente del Consiglio ed al Capo dello Stato, senza mai peraltro ricevere risposte, mascheravano un piano ben più architettato: dare il colpo di grazia a Bancaetruria.
Ma le foto, circondato dai suoi più stretti collaboratori mentre lavorano nei cunicoli di Arezzo, incastrano il Ghinelli e la sua banda. (che non suona il rock)
Del resto un piano così complesso e scientifico non poteva essere preparato da sprovveduti ma da un ingegnere insospettabile, profondo conoscitore della città.
L’ex sindaco Fanfani commenta con Dante:
«Chi v’ha guidati, o che vi fu lucerna,
uscendo fuor de la profonda notte
che sempre nera fa la valle inferna?