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sabato, Marzo 30, 2024
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Ci rifaremo con le obbligazioni spazzatura

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Non che interessi ormai alle migliaia di risparmiatori che i risparmi se li sono visti andare in fumo tutti bruciati nelle obbligazioni e nelle azioni di Banca Etruria.
Ma per le obbligazioni e i risparmiatori il futuro non sarà più in banca, sarà nei cassonetti della spazzatura.

In quelli di Arezzo, dove non c’è più scritto Aisa, ma Sei Toscana, come in quelli di Siena e di Grosseto, per capirsi meglio quelli dove si accapigliano i sindaci di Arezzo e di Siena, Ghinelli e Valentini, non è detto che le obbligazioni ci si possano trovare uno di questi giorni. Sei Toscana è attrezzata per le emissioni, quelle del fumo degli inceneritori, non ancora per quelle di obbligazioni.

E poi deve pensare a come sostituire il suo ex direttore generale, agli arresti domiciliari.
Ghinelli, che è il presidente dell’Ato eletto con i voti di tutti i sindaci del Pd di Siena e Grosseto, vorrebbe scegliere un dg tra chi è già in Sei Toscana, Valentini non si fida, lo vuole scegliere fuori da Sei Toscana perché sospetta che Ghinelli abbia pronto un suo uomo.Per questo si accapigliano, e finchè litigano, per essere spennati basta e avanza la Tari: ci sarà tempo per le obbligazioni spazzatura.

Meglio così, perché ci sarà anche modo di vedere che fine faranno i risparmiatori che investiranno sulle obbligazioni dei rifiuti di Firenze. Per queste l’emissione è vicina: il presidente di Quadrifoglio, la società della nettezza urbana di Firenze, ha già avvertito il sindaco di Palazzo Vecchio: è ormai questione di giorni, poi chi vuole può comprare le obbligazioni emesse da Quadrifoglio e “quotate nei mercati regolamentati”. Quale sarà la quotazione e se converrà investire nella spazzatura di Firenze presto si saprà.

Gli analisti del settore nettezza urbana dicono che sarà un affare. Perché la spazzatura di Firenze fa gola. Se non fossero obbligati a portarla nei cassonetti e regalarla a Quadrifoglio, i fiorentini se la terrebbero ben stretta fra le mura di casa.
Mica come gli aretini che pur di liberarsi della spazzatura alla svelta, non perdono neanche tempo a buttarla nei cassonetti di Sei Toscana : la lasciano sul marciapiede.

Poi però non si lamentino se un giorno compreranno le obbligazioni sui rifiuti di Sei Toscana e il giorno dopo le dovranno buttare sul marciapiede insieme alla spazzatura. Meglio aspettare e vedere che succede con i bond dei cassonetti di Quadrifoglio.

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Campano a martello
Campano a martello
Niente paura: il campano di Palazzo Cavallo ha suonato a martello una volta sola, e per sbaglio. Successe il 16 luglio 1944 quando per festeggiare la liberazione di Arezzo, chi salì sulla torre, era troppo felice per pensare ai significati dei rintocchi. Bastava che il campano tornasse a suonare. Anche ora il campano vuol suonare come quel giorno di festa: agli aretini di allora bastò che suonasse, non importa se a martello, per sentirsi finalmente liberi. Perché non dovrebbe bastare anche agli aretini di oggi che suoni a martello anche per sbaglio, purchè risvegli la città dal sonno e festeggi una nuova conquista di libertà?

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