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Tanti discorsi, ma niente campi…

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A dicembre 2016 l’Arezzo non ha ancora un campo di allenamento. E pensare che l’assessore allo sport Lucia Tanti al momento del suo insediamento aveva solennemente promesso che a dicembre 2015, massimo a gennaio 2016, avrebbe fatto in modo che l’accordo con la famiglia Funghini, proprietaria dei campini di fronte allo stadio Città di Arezzo, sarebbe stato perfezionato.

Non solo quelle date e quelle promesse sono rimaste lettera morta, ma non si sono concretizzate nemmeno le ipotesi successive relative a varie soluzioni possibili.

Se non fosse insostenibile per chi lavora nel club amaranto, la situazione sarebbe comica. Una squadra di professionisti che gioca ad alti livelli in Lega Pro è costretta ad allenarsi su campi diversi (addirittura uno con fondo sintetico!), di diverse dimensioni e a distanze diverse dallo stadio di Arezzo.

Questo comporta problemi serissimi per quanto riguarda sia la preparazione fisica che quella tattica.

A gennaio il campionato sarà fermo per una ventina di giorni e in quel periodo la squadra dovrà effettuare la preparazione non si sa dove, forse in ritiro lontano dalla città e sopportando i costi conseguenti.

Cara Lucia Tanti, non è proprio il caso di continuare a traccheggiare. Forse non le è chiaro che il calcio è lo sport più seguito e che ad Arezzo sono circa 5000 i cittadini interessati alle sorti della loro squadra del cuore?

 

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Pietro Aretino
Pietro Aretino
« Qui giace l'Aretin, poeta Tosco, che d'ognun disse mal, fuorché di Cristo, scusandosi col dir: "Non lo conosco"! » (Ironica epigrafe indirizzata all'Aretino da Paolo Giovio[1]) È conosciuto principalmente per alcuni suoi scritti dal contenuto considerato quanto mai licenzioso (almeno per l'epoca), fra cui i conosciutissimi Sonetti lussuriosi. Scrisse anche i Dubbi amorosi e opere di contenuto religioso, tese a farlo apprezzare nell'ambiente cardinalizio che a lungo frequentò.

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