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martedì, Aprile 2, 2024
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Che tanfo di bitume! Che puzzo in paese. Il comune: turatevi il naso!

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Ognuno si faccia un’idea su cosa il Comune di Arezzo manda a dire agli abitanti di una frazione in cui l’aria è ammorbata da una ciminiera. Per me, gli ha mandato a dire di turarsi il naso, in attesa di una lettera dell’assessore e di un’altra cosa per la quale ci vorrà parecchio e parecchio tempo. Ma questa è una mia opinione. E non conta una mazza.

Però, ognuno si faccia la sua idea da questo dialogo non immaginario. Uno scambio di discorsi che realmente è avvenuto in Comune sul tanfo, perdinci che puzzo, sprigionato da un’attività industriale, specializzata nella trasformazione del bitume, insediata ad Arezzo. Le sue emissioni in aria di fumi maleodoranti impregnano l’olfatto, e non solo, dei residenti e di quanti si trovano nel raggio d’azione di questa azienda. Un’attività situata a San Leo, la grossa frazione alle porte del centro città.

Sia chiaro per coloro che amano i discorsi diretti e non ermetici: qui non si parla di peti, ma di emissioni in aria e la questione è seria come è seria la tutela della salute da qualunque fonte d’inquinamento, vera o presunta tale che sia.

Protagonisti di questo dialogo, ripeto non immaginario, sono un consigliere comunale, Lepri (M5S), l’assessore all’Ambiente, e il sindaco, Ghinelli.

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Paolo Lepri

Lepri: Abito lì vicino e mi sveglio presto la mattina e quando mi sveglio presto mi tocca aprire e chiudere le finestre immediatamente, ma non solamente io, ma tutti gli abitanti vicino alla Valli Zabban, di mattina sentono i fumi maleodoranti belli in aria. Quella ciminiera tira con grande forza. Gli odori li sento io e non solo io.

 Sacchetti : Quei cattivi odori sono stati registrati spesso in periodi della giornata in cui l’impianto è chiuso. Questa è una anomalia, non dico di no o per giustificare un comportamento o un’ azione, lo dico perché è così. Cioè è stato verificato, ho diverse testimonianze che mi dicono l’orario è notturno. Quando l’impianto è chiuso.

Lepri: Se dopo poi ci sono anche la sera quella è un’altra problematica, ma gli odori la mattina assicuro che ci sono e non sono solo io a sentirli, ma siamo tutti gli abitanti. Quindi, c’è qualcosa che non funziona e che di cui non viene informato bene lei Assessore. E vorrei sapere anche a che punto è la trattativa con la Valli Zabban per la delocalizzazione dell’azienda. E’ da un anno che l’amministratore delegato si è reso disponibile a delocalizzarla e ad installare nel frattempo un misuratore dell’inquinamento dell’aria. A che punto siamo?

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Marco Sacchetti

Sacchetti: Sì, la trattativa con la Valli Zabban è non sospesa, diciamo che non abbiamo aggiornamenti. Noi abbiamo fatto, diversi incontri con la proprietà, abbiamo paventato diversi scenari di delocalizzazione dell’impianto, chiaramente le azioni conseguenti rientrano nella liberalità della Valli Zabban. In merito all’istallazione del pannello, sì anche questa diciamo si erano resi disponibili, ad oggi non l’hanno installato, per cui io mi farò cura di scrivere a breve una lettera.

Ghinelli: La Valli Zabban ci aveva fatta una proposta di delocalizzazione ma per noi non era accettabile. La questione è oltremodo delicata perché i proprietari dell’impianto evidentemente hanno capito e si sono attivati per lo spostamento dell’impianto ma ci hanno già proposto una nuova localizzazione che però, per come è stata proposta non ha le caratteristiche idonee.valli_zabban_arezzo2

A quel punto si è instaurata una interlocuzione anche con i tecnici della Valli Zabban, che sostanzialmente ci dicevano allora ditecelo voi dove si deve andare. L’Amministrazione non può oggettivamente proporre, per cui si è deciso, forse unilateralmente da parte dell’Amministrazione, di fare oggetto di una localizzazione di impianti di quel tipo in fase di revisione dello strumento urbanistico.

Insomma, per tradotto significa che il Comune manda a dire a San Leo di turarsi il naso in attesa che l’assessore scriva la sua bella lettera, ad un anno di distanza da quando il pannello doveva essere già stato installato, e in attesa dei tempi non brevissimi in cui lo strumento urbanistico sarà sottoposto a revisione. Opinione mia. Ognuno si faccia la sua.

 

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Felice Cini
Felice Cini
Mi piacerebbe essere Tristano ma sono Felicino, vorrei essere qualcuno ma sono nessuno. Mi piacerebbe raccontare qualcosa di buono ma non ho argomenti. Vorrei un argomento positivo sul mondo che ci circonda ma non mi piace granché ciò che ci circonda. Scrivo su l'Ortica per la mia passione per ciò che non va bene. Mi assomiglia.

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