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sabato, Marzo 30, 2024
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L’assessore Merelli recita in un film di Bertinotti e Grillo

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Lavorare meno, lavorare tutti non è che sia propriamente uno slogan attuale in tempi di Job Acts, è una boutate diciamo, scritta dagli sceneggiatori della serie Masters of Arezzo, I Veterinari, la potente fazione di centrodestra, guidata da Alessandro dei Ghinelli, indiscusso protagonista dal Duemilaquindici in poi. Potente pari pari come la famiglia dei Medici della Firenze di una volta.

Un minimo di inquadramento storico ci insegna che nella realtà questo slogan non è una battuta spiritosa ma una parola d’ordine. Arriva direttamente dai torbidi Anni Settanta, torna cult con Bertinotti e ritorna evergreen con Grillo.

La fiction, però, è differente dalla storia e rispetto a quei tempi là e differentemente da un comunista in cashmere e dal divino pentastellato, chi la recita ai giorni nostri è l’assessore Alberto Merelli, ministro delle Finanze dei Masters of Arezzo, I Veterinari, potenti come I Medici nel XV sec. ma che palle su Rai1.

Gli sceneggiatori della serie, infatti, faranno recitare l’assessore comunale più watusso che ci sia ad Arezzo, in una scena in cui il Merelli potrà far valere la sua statura, non solo fisica, su due comparse d’eccezione che gli faranno da spalla sul set: Bertinotti e Grillo, storici portabandiera della ricetta “Lavorare meno, lavorare tutti”.

La scena in cui il Merelli sarà il mattatore avrà per sfondo il recente ricambio di nomine nei consigli di amministrazione di Coingas ed Estra. E gli sceneggiatori gli faranno fare un discorso che, naturalmente, il vero assessore Alberto Merelli, titolare a Bilancio e Aziende Partecipate del Comune, non farebbe mai, da quanto fa…ridere. E, infatti, gli autori si sono scusati innumerevoli volte con il vero Merelli, il quale, comunque, ha gentilmente concesso agli sceneggiatori la liberatoria che li autorizza a mettergli in bocca una simile stramberia di discorso.

Il Merelli attore, chiamato a spiegare la triplicazione di amministratori in Coingas sosterrà a spada tratta che uno non bastava e testualmente dirà (dal Consiglio Comunale del 29 settembre) :

Per quanto riguarda la nomina del consiglio di amministrazione di Coingas, cosa che ho detto anche all’assemblea a scanso di equivoci, ribadisco che l’amministratore unico si è dimesso per motivi assolutamente personali e io mi rendo conto che, è inutile che qualcuno rida, si è dimesso perché il carico di lavoro che è inerente all’attività di amministratore di Coingas è tale per cui è arduo che una sola persona riesca a svolgerlo.

E proseguirà questo discorso affermando che lavorare meno e lavorare tutti significa anche farsi compagnia quando c’è da andare da Arezzo a Prato e da ritornare a casa. Ascoltiamolo testualmente:

 Abbiamo pensato di sostituirlo con altri tre professionisti in modo tale che visto che Coingas ha davanti a sé una serie di problematiche di non facile soluzione, e che richiedono studio, tempo, partecipazione a riunioni, trasferte a Prato, tre professionisti al posto di uno si possono suddividere questo carico di lavoro. Fra l’altro, con dei compensi irrisori, perché si parla comunque di qualche migliaia di euro in più.

Insomma: caricarsi meno lavoro, suddividendo il carico in tre… se questa non è la ricetta cara al comunista Bertinotti e al populista Grillo, poco ci manca:

Avere tre persone che possono dedicarsi, con il loro impegno professionale, a e tutte le pratiche che deve fare Coingas in questo periodo e tra esse l’ipotesi di fusione con AISA Impianti, e poi stare dietro alla quotazione in borsa di Estra, poiché è il presidente di Coingas che dovrà andare nell’assemblea di Estra a verificare se questa quotazione, ove passasse dal Consiglio comunale di Arezzo, possa proseguire e in che termini; star dietro al progetto di fusione fra Centria (Partecipata da Estra) con Toscana Energia, rappresentano una serie di problematiche che richiedono tempo, attenzione e anche professionalità specifiche.

Giunto in fondo a ‘sto discorso, giù tutti non a chiedere l’autografo ma a sghignazzare… fortunatamente, però, questo discorso è una boutade oppure no…anzi, noquesto discorso non è una fiction, sono parole dell’autentico assessore Alberto Merelli, sue   e non del finto Merelli. Il problema è questo. Non è questo il film. Come al solito la realtà supera qualunque sceneggiatura situandosi al livello di una sceneggiata.

Puntata precedente:
I veterinari, Arezzo verso la peste Icastica 2017

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Felice Cini
Felice Cini
Mi piacerebbe essere Tristano ma sono Felicino, vorrei essere qualcuno ma sono nessuno. Mi piacerebbe raccontare qualcosa di buono ma non ho argomenti. Vorrei un argomento positivo sul mondo che ci circonda ma non mi piace granché ciò che ci circonda. Scrivo su l'Ortica per la mia passione per ciò che non va bene. Mi assomiglia.

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