Dopo aver dato un’occhiata a storia breve del fu Benigni di Andrea Scanzi, articoletto con il quale la penna aretina cerca di demolire il comico toscano, ho anche letto uno dei commenti che seguono l’articolo e lo riporto.
Stefano Gabiccini scrive:
“Scanzi, ultimamente, ha perso pure la parvenza del giornalista.
Non una parola sulle motivazioni che spingono Benigni a votare SI’ .
A me piacerebbe invece sapere cosa spinge Fo a votare NO .
Benigni ha vinto un Oscar, Fo un Nobel, sono entrambi grandi italiani.
Io non sento il bisogno di insultare il secondo nè di incensare il primo.
Ma Scanzi, povero Scanzi, ormai si è rivelato per quel che è: un giornalista mediocre che vende molto bene cio’ che ha avuto dalla buona sorte ovvero la sua bella immagine ,la quale compone molto del suo biglietto da visita oltre che della sua personalità.
Da persona scaltra ed arrivista, non intelligente, ha fatto suo il modus faciendi del grillino perfetto ovvero, quando non puoi disquisire su un tema perchè non hai argomenti validi da contrapporrre, cerca di demolire l’antagonista, rendendolo spregevole e meschino.
La strategia del fango di cui Sallusti & Co. si sono ampiamente serviti negli anni bui del berlusconismo.
E il ciclo si ripete.
P.S. Anche io sono toscano, mi piaceva il Monni ma non ho niente a che spartire con Scanzi, detesto gli arrivisti, ignoranti o meno che siano.”
Dio ce ne Scanzi e liberi, indipendentemente dal SI o dal NO.
Scanzi it’s a poor pathetic “giornalista”.