Se il fiorentino Matteo Renzi ha la “Buona Scuola” e sta alla Presidenza del Consiglio, a Roma, l’aretino Francesco Macrì, già capogruppo comunale di Fratelli d’Italia poi convolato in vetta ad Estra, a Prato, ha la “Buona Notizia” ed istituisce il Pulitzer al giornalista di marzapane.
Ma qual è la differenza tra una buona notizia e una cattiva? Tra l’informazione angelicata e quella al vetriolo? D’accordo questa è materia da addetti ai lavori della comunicazione. Ma se esistesse perlomeno qualcuno ignorante quanto me ma curioso di risolvere questo arcano, per la propria erudizione personale, costui sappia che volendo può consultare la biblioteca del giornalismo italiano. Ma purtroppo neanche spulciando nei 5mila testi disponibili otterrà alcuna risposta plausibile in termini epistemologici. Però lo conforti sapere che esiste un’altra strada cognitiva. C’è. Grazie alle nuove sfide di un’impresa locale nata dalla metanizzazione diffusa in Toscana e dilagata nel mercato internazionale delle obbligazioni e presto, forse, anche in Borsa. Una ditta sociale. Anche se non si direbbe.
Or dunque, puta caso esistesse davvero un qualcuno con il grattacapo di comprendere se le Paraolimpiadi sono una buona notizia mentre il calcio scommesse è una pessima informazione contraria al Bene e un malvagio il giornalista autore di una notizia simile, sappia che non è uno scherzo: da oggi ed entro il 27 gennaio prossimo venturo, costui lo può domandare ad Estra. Come mai? Presto detto: la multiutility già eccellente in gas naturale, servizi energetici e telecomunicazioni istituisce un Pulitzer al giornalista (professionista o pubblicista) migliore nel “raccontare buone notizie”. News angelicate al marzapane. E giacché ci siamo diciamo pure qual è la significativa motivazione: un “riconoscimento per i giornalisti che mettono in luce lo sport come agenzia educativa”. Invece il malvagio che mette in luce le magagne dello sport è castigato?
Un certo Ugo Stille, mitico direttore del Corriere della Sera, quando via Solferino era via Solferino, una volta disse qualcosa su cui riflettere. Ne disse e scrisse più di una, senza essere iscritto all’ Ordine dei Giornalisti, né nella categoria dei professionisti né dei pubblicisti.
Disse: quando un’impresa, un qualche potere economico, tanto privato quanto pubblico, premia un operatore dell’informazione è sempre una lusinga di cui se non diffidare, da evitare, in quanto la notizia si distingue in valida e non valida per quel tanto di critica suggerita nel lettore libero di condividerla o meno.
Se ad una notizia gli si dà la medaglia perché è buona e non perché è valida è premiabile anche la scuola renziana in quanto buona per definizione, o no? E comunque: con tutta questa inflazione di bontà a destra e a manca, in fondo non è forse meglio la cattiveria?
Ma a parte questo…Personalmente sarei interessato di sapere dal presidente in persona di Estra se egli considera buona (o altrimenti) la notizia, in realtà non sportiva, relativa al suo partito che in quel di Cortona si contrappone alla sindaca PD sui criteri con cui sono state assegnate in quel comune le case popolari e opponendosi scrive “La nostra proposta sarebbe…”, chiaramente riferendosi agli stessi criteri applicati in comuni come Arezzo e Perugia, dove “sono” concretamente applicati e non “sarebbero”. Il condizionale come tempo verbale configura una buona notizia o una timida notizia?