Negazione o rifiuto
“Sì, certo, lo Scortecci ha esultato, ma quello non è 5! Adesso misurano, col compasso, la squadra, il righello, il calibro, l’ecoscandaglio, la livella, l’astrolabio… con tutti gli strumenti che vogliono! Ma quello non è 5. Si vede da Poti che il segno non è sul centro! Sono sicuro! Sicurissimo! Dai… ci siamo… ora il Bartalucci dà il fogliettino al Chiericoni-piccino e il Chiericoni-piccino dice che quello non è 5. Sì proprio così…
Il cavaliere del quartiere di Porta Santo Spirito NON ha marcato punti 5!
L’ho sentito benissimo! L’avete sentito anche voi vero? Ha detto NON! Ha detto NON! Era chiarissimo! Il punteggio preciso non l’ha detto, ma a noi non ci interessa… ci basta così…”
Rabbia
“Cazzo… cazzo… cazzo, cazzo,cazzo cazzo cazzocazzocazzo CAZZOCAZZOCAZZO!…Era 5… e noi s’è fatto 4… cazzo… cazzo… vaffanculo!”
Negoziazione
E’ tutto un magna magna! Era tutto già deciso prima… si vedeva benissimo che il Vernaccini e il Vedovini hanno tirato al 4! E poi basta con queste carriere lente! Quelli di Santo Spirito vanno così piano che sembra che corrano in groppa a un billo! I nostri sfrecciano come cacciabombardieri in picchiata! E poi le carriere erano disturbate! Per forza non si vince! C’hanno tirato di tutto! Sabbia, rena, renella, sassi, tegole del pozzo, oci, nane, paioli, mestoli, alabarde, paracarri… per forza non si vince! E poi è tutto un magna magna! E poi…
Depressione
“Mario… Mario… è mercoledì… qui fuori ci sono i tuoi amici del calcetto. Apri questa porta, dai!”
“Mamma, te l’ho già detto. Non voglio vedere nessuno! Mandali via!”
“Vabbé… li faccio salire. Gli offro un caffè… un biscotto..”
“Noooo! Non dire quella parola!”
“Mario! Hai sentito male… ho detto biscotto, non cappotto…”
Silenzio.
“Dai! Mario, esci un po’ con loro… almeno ti distrai 5 minuti…”
“ARGH! Non-dire-mai-più-quel-numero! Da domenica, dopo il 4 c’è il 6!”
“Va bene Mario… dai! Cerca di reagire! Allora gli dico che scendi tra 5 minuti?”
“AAAhhh!”
“No, scusa, scusa… gli dico che scendi tra i 4 e i 6 minuti…”
Silenzio. Da dentro si sente un sussurro… “… il Saracino mi fa schifo… viva la Giostra di Sarteano… viva la Quintana di Ascoli… viva le balestre del Borgo… VIVA IL PALIO DI SIENA! ARGGRGGH…” e seguono dei rantoli di dolore…
Accettazione
“In effetti, la Giostra del Saracino, è molto di più del risultato in sé. Chi ha vinto… chi ha perso… sono tutti dettagli. Il Saracino è molto di più di quelle semplici lance d’oro… che tra l’altro… non sono neanche d’oro. Sono soltanto dei pezzi di legno, altro che d’oro. Certo che… sono fatte bene, sono belle… bellissime… stupende… meravigliose… ma sempre pezzi di legno rimangono. Altro che d’oro! E poi, sicuramente, ci rifaremo il prossimo anno.
Magari, chissà, il Cicerchia decide di smettere, di dedicarsi ad altro, alla filatelia, alla numismatica, alla silvicoltura, alla ricerca dei Pokemon in Alaska. E poi, se uno deve smettere, è bene che smetta quando è all’apice del successo! Questo glielo devo dire. Se per caso lo incrocio per strada, glielo dico. “Cicerchia, non sarebbe l’ora di smettere? E visto che ci sei, dillo anche al tuo compare, lo Scortecci, non quello grande, quello piccino… quello grande può fare quello che gli pare.”
E ora, lo sai che faccio, chiamo i miei amici del calcetto e esco con loro. Così mi distraggo, anche solo per poco… 4-6 minuti.
